Stellantis, audizione alla Camera: le reazioni
Stellantis ha parlato nel corso di un’audizione alla Camera per voce del suo presidente John Elkann. E le reazioni in merito alle sue parole sono state, per una volta, molto simili da parte di tutta la compagine politica.
Stellantis non convincente come avrebbe dovuto
Qualcosa che da un certo punto di vista stupisce, ma dall’altra sottolinea come le parole del manager dell’ex Fiat siano molto belle dal punto di vista storico ma meno convincenti davanti alla realtà del settore automotive italiano.
John Elkann ha sottolineato come la storia dell’automobile e dell’Italia siano strettamente legate nel tempo proprio grazie alla famiglia Agnelli e a ciò che nei vari decenni è stato creato. Attualmente il presidente di Stellantis è anche il responsabile della gestione operativa dell’azienda in attesa che venga eletto il prossimo ceo.
L’annuncio della nuova figura avverrà come stabilito entro i primi sei mesi dell’anno, sciogliendo definitivamente il mistero su chi prenderà il posto di Carlos Tavares dopo le sue dimissioni. Per quanto nessuno neghi la storia importante della Fiat in Italia, è giocoforza sottolineare come negli ultimi anni vi siano state problematiche rilevanti per quel che concerne l’industria automobilistica e la popolazione.
I piani attualmente in atto, teoricamente in esecuzione, non modificano una realtà dei fatti che vede comunque Stellantis arrancare. E questo al netto del sottolineare da parte di John Elkann che se non fosse stato per la sua azienda l’industria automobilistica non sarebbe stata più presente in Italia come occorso a marchi tipo Olivetti.
E’ certo un vanto aver mantenuto la presenza di Stellantis in Italia. Ma bisogna anche tener conto di ciò che è stato fatto dai diversi Esecutivi in generale affinché questo avvenisse. Nei primi anni 2000, alla morte di Gianni Agnelli erano presenti specifiche criticità nel settore che le varie fusioni sono state in grado di ammorbidire.
Politica concorde nelle critiche
Stl
Ma rimane il fatto che la situazione rimanga tutt’altro che rosea. E che se i prezzi delle macchine continueranno a rimanere così alti la popolazione non sarà in grado di poter mantenere il mercato attivo perché incapace di acquistarle. Con successive ripercussioni sul lavoro.
Sia a destra che a sinistra, per quanto si possa apprezzare l’impegno di Stellantis, non mancano di essere evidenziate le problematiche presenti. Talvolta in modo più forte come nel caso della Lega che richiede la restituzione degli incentivi messi a disposizione e del PD che sottolinea come più che segnali di investimento vi siano segnali di disinvestimento di Stellantis in Italia.
Due visioni quasi opposte quelle dell’azienda e della politica che esplicitano come vi sia bisogno di ottenere risultati davvero importanti. A fronte di diversi stabilimenti in cassa integrazione e una produzione ridotta al minimo. Servono quindi fatti e non parole.
Al netto di qualsiasi colpa voglia essere data alla transizione energetica in questo settore.