Stellantis, lavoro fermo a Mirafiori?
Stellantis lascerà aperto Mirafiori? È una domanda legittima da porsi nonostante tutte le promesse. Dato che all’inizio di settembre ha comunicato un ulteriore mese di chiusura fino all’undici ottobre a causa degli ordini più bassi.
Cosa vuole fare Stellantis?
È inutile girarci intorno, quella di Mirafiori e di Stellantis è una situazione drammatica. A prescindere dalla volontà di ignorare la maggior parte delle criticità. I sindacati come Fiom a Torino non girano intorno al problema.
E sottolineano che se non avverrà una ripresa dei volumi, gli operai rischiano di lavorare 15 giorni solamente fino alla fine dell’anno. Una situazione che riguarda il reparto carrozzerie ma che non fa ben sperare, in generale, per questi mesi che verranno.
Come sostengono molte testate nazionali, anche se non viene detto, la paura è quella che possano esserci altre chiusure. Portando l’attività lavorativa a diventare praticamente a chiamata. E’ innegabile che per i prossimi tre mesi a Stellantis il lavoro procederà a singhiozzo.
Soprattutto in questo stabilimento dato che la produzione della 500 elettrica, unico modello di largo consumo assegnato alle linee torinesi, procederà saltuariamente sia per via di un mercato in crisi che per la necessità di rendere più efficienti le batterie dell’auto.
La situazione è grave e se ne ha idea anche scorrendo i numeri relativi ai fornitori esterni e al reparto presse, all’interno del quale vengono prodotti particolari in lamiera e scocche. Questi non giustificano la ripresa necessaria a Stellantis all’interno dello stabilimento di Mirafiori per poter tornare a regime. Non dobbiamo dimenticare che tra le 52.000 auto prodotte nel 2023 rispetto alle 18.000 prodotte nel 2024 nello stesso periodo (settembre) vi è una differenza dell’83%.
Sciopero previsto per il prossimo 18 ottobre
Da qualsiasi punto di vista venga osservata la situazione è evidente che Stellantis stia passando delle criticità che deve risolvere e non rinviare. Al momento grazie al vincolo del contratto di solidarietà circa 3000 lavoratori vengono impiegati in altri reparti e fabbriche, arrivando addirittura a dar vita a trasferimenti momentanei in stabilimenti francesi e polacchi.
Questa non è però una soluzione praticabile per l’intero stabilimento. Per il quale vi sarebbe la necessità di un’azione importante e netta. Di certo siamo nettamente lontani dal milione di vetture promesso assemblate in Italia. E dobbiamo ricordare che al momento la situazione è sostenuta principalmente da ammortizzatori sociali utilizzati non solo a Mirafiori ma anche in altre fabbriche di Stellantis.
Non è un caso quindi che Fiom, Uilm e Fim stanno minacciando una mobilitazione unitaria per il 18 ottobre. Che chiama in causa non solo Stellantis come azienda alla quale si richiede un cambio di strategia ma anche il Governo dal quale si auspica un intervento diretto.
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