Stellantis, soldi dallo Stato?
Stellantis pronta a ricevere ancora aiuti dallo Stato? E’ una domanda lecita da porsi pensando al post Tavares e a quello che potrebbe accadere.
Nuovi soldi per Stellantis?
Dobbiamo partire da un presupposto: l’allontanamento di Carlos Tavares peserà sulla situazione dell’azienda. Soprattutto perché questa al momento è tutt’altro che rosea. La cassa integrazione, lo stop alla gigafactory italiana sono problematiche che non sono sparite con la sua dipartita. Anzi. E questo a prescindere o meno dalla veridicità delle informazioni legate alla buonuscita dell’ex ceo.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha fatto sapere che il Governo sta lavorando “per garantire al comparto auto risorse pari o superiori a 750 milioni di euro”. Chiedendo però a Stellantis di confermare, e per davvero, la centralità dell’Italia nel piano industriale.
Per chi osserva la situazione dall’esterno e da un bel po’ di tempo tale approccio non rappresenta una vittoria. Almeno per i cittadini che con il loro contributo tributario o attraverso i tagli saranno chiamati a sobbarcarsi l’ennesimo problema di una azienda italiana. Di tipo privato per giunta, che dovrebbe cercare di agire per il bene dei propri lavoratori e per la sua sopravvivenza nel mercato.
Il Comitato esecutivo del quale è a capo al momento John Elkann sa bene quali sono stati gli errori di Tavares sia in Italia che negli Stati Uniti. E se il contributo dovesse essere utile per poi non spendere per gli ammortizzatori sociali, sarebbe tutto di guadagnato. Ma deve esserci la certezza del raggiungimento del risultato.
Prossimo appuntamento il 17 dicembre
Altrimenti si fa solo il bene dei soci di Stellantis, persone decisamente in grado di farcela anche ad ampliare il proprio investimento. A differenza dei lavoratori che già adesso faticano a rimanere a galla. Il tavolo delle trattative tra Esecutivo, Stellantis e parti sociali è convocato per il prossimo 17 dicembre.
Sarà una data molto importante per capire quale potrà essere il percorso da seguire. Le risorse “pari o superiori a 750 milioni di euro” saranno composte dall’avanzo degli stanziamenti del vecchio Fondo automotive, circa 200 milioni di euro più i 500 milioni già messi a disposizione dal bando Pnrr per i contratti di sviluppo per le imprese dei settori in transizione. Insieme a ciò che sarà possibile ricavare dalla Legge di Bilancio.
Di certo l’Esecutivo dovrebbe stanziare come prestito tale somma, pretendendo una restituzione di ciò che è stato fornito per affrontare la difficoltà. Dato che si tratta di soldi messi a disposizione per il sostegno delle imprese del settore.
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