Stellantis vuole lasciare l’Italia?
Stellantis vuole davvero rimanere in Italia? Più volte è stato ribadito che il nostro paese rimane una delle posizioni strategiche del marchio. Il problema? Rimane sempre lo stesso: i fasti della vecchia Fiat sembrano essere decisamente lontani.
Stellantis e le uscite volontarie
La situazione attuale vede i sindacati schierati da una parte e l’azienda dall’altra nel tentativo di trovare una quadra in merito al piano industriale. Grazie alle uscite volontarie arriveranno a essere diverse migliaia le unità che non lavoreranno più nei vari stabilimenti.
Si parla tanto di Mirafiori perché sembra essere quella attualmente più colpita da questi esuberi che esuberi non sono punto ma da Pomigliano d’Arco e dalle altre sedi arrivano preoccupazioni difficili da sedare.
Anche al netto delle problematiche che incontrano il Governo e Stellantis nel trovare un accordo tra di loro sulla situazione, rimane il fatto che le uscite volontarie stanno continuando. E che sempre più persone stiano abbandonando una realtà lavorativa che per anni è stato il fiore all’occhiello d’Italia.
È comprensibile che una grande azienda come Stellantis voglia abbattere i costi e ripuntare su un risparmio che possa far crescere il guadagno. Ma allo stesso tempo rimane palese che impianti come Mirafiori rischino di essere svuotati, rendendo più facile il trasferimento delle attività all’estero.
Non dobbiamo dimenticare che il gruppo italo-francese, al pari di altri, sta seriamente pensando a una espansione in Africa dove la manodopera costa di meno. Anche di tipo specializzato. Che fine faranno i lavoratori italiani? Stellantis continua a chiedere che vi siano maggiori incentivi per quel che concerne la produzione di auto elettriche.
Cosa sta davvero accadendo?
Richiesta anche legittima, se non venisse considerata, da un osservatore esterno, quasi una condizione sine qua non per mantenere la produzione in Italia. Insomma, negli ultimi mesi, la situazione non è stata di facile gestione.
Soprattutto se vengono annunciate iniziative che vorrebbero riportare in Italia la crescita in ambito produttivo e poi vengono incentivate uscite volontarie. Le circa 4000 unità coinvolte da questo lasciare Stellantis rappresentano più dell’8% dei suoi lavoratori in Italia.
Non è un problema di rimanere attaccati ai fasti italiani del passato, sebbene la Fiat sia parte integrante di questo gruppo. Il problema sostanziale è che l’Italia viene in qualche modo estromessa dal miglioramento del gruppo stesso, pur essendone parte fondamentale.
In diversi stabilimenti Stellantis in Italia è attiva la cassa integrazione: per questa ragione gli esuberi o uscite volontarie che dir si voglia possono essere ampiamente giustificate. Il problema è che incentivazioni e investimenti stanno avvenendo all’estero, mantenendo la situazione attuale in Italia traballante.
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