Tim, aperto tavolo tra azionisti e Governo
Si riparte per l’ennesima volta da nuove trattative per quel che concerne Tim e la rete unica. Archiviato quello che era un accordo quasi definitivo è stato riaperto il tavolo delle trattative tra gli azionisti della società e il Governo.
Nuove trattative tra Tim e Governo
Lo scopo è sempre lo stesso, quello di creare una rete nazionale in fibra ottica a maggioranza pubblica. Una rete che deve essere separata dai servizi e che potrebbe portare a una scissione proporzionale di Tim.
Il tavolo tecnico entrerà nel vivo delle discussioni a breve. Agli incontri saranno presenti Adolfo Urso, Alessio Butti e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, Cassa depositi e prestiti e Vivendi: ovvero i due più importanti azionisti con rispettivamente il 9,8% e il 23,75%. Per diventi dovrebbe essere presente l’amministratore delegato Arnolde De Puyfontaine mentre per Cdp Dario Scannapieco o il direttore investimenti Francesco Mele.
Il nodo dei discorsi sarà in pratica lo spin off della rete di Telecom Italia, la quale ha intenzionata a dividere il titolo in due parti una per i servizi e l’altra per la rete.
In linea teorica essendo gli attuali azionisti di Tim soci in misura uguale per entrambe le parti non dovrebbero esserci problemi. Nemmeno le opinioni degli obbligazionisti.
Gli scenari ovviamente potrebbero essere diversi a seconda di ciò che gli azionisti decideranno di fare. Tra le opzioni vi è quella che Cassa depositi e prestiti possa salire di capitale nella rete, scambiando o comprando titoli direttamente da Vivendi.
Potrebbero essere differenti le opzioni al vaglio, tenendo conto che sono parte del gioco anche i fondi Macquarie che possiede circa il 40% di Open fiber e Kkr che socio di Fibercop, ovvero la rete secondaria di Tim con ben il 37,5%.
Cambio di governance in società?
Molto rimane da decidere e da discutere quel che appare evidente è che potrebbe presentarsi un cambio di governance di Tim. Il prossimo 15 dicembre il cda confermerà l’ingresso in consiglio di Massimo Sarmi al posto del dimissionario Frank Cadoret.
Il manager sarebbe gradito sia dai francesi che da governo dato che ancora oggi a ottimi rapporti con Giorgetti e Urso. C’è chi sostiene che potrebbe addirittura in futuro prendere il posto di Pietro Labriola magari affiancato da un dg che possa aiutarlo nella gestione.
Di sicuro le prossime settimane saranno molto interessanti. Anche perché una figura come la sua potrebbe portare secondo diversi analisti a una chiusura del dossier molto più semplice. Proprio per via del suo essere ben visto dalle parti più ostiche in corsa.
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