Whirlpool, licenziamenti a Napoli già previsti nel 2018
Il dossier relativo alla Whirlpool di Napoli era già caratterizzato la poca chiarezza: ancor di più ora si scatena amarezza venendo a sapere che mentre con il Governo si raggiungeva un accordo per evitare il licenziamento collettivo degli operai, l’azienda aveva già deciso nel suo bilancio di mandare tutti a casa appena possibile.
Licenziamento collettivo per operai Whirlpool
E questa data infernale cade proprio in questo mese: approfittando della fine del blocco dei licenziamenti da parte del governo la Whirlpool potrebbe procedere con il licenziamento collettivo dei 400 dipendenti della sede di Napoli, nonostante la richiesta dei sindacati della applicazione di altre settimane di cassa integrazione. Il Fatto Quotidiano ha definito questo atteggiamento un bluff da parte dell’azienda ed è impossibile dare torto a questa definizione, dato che per ben tre anni la Whirlpool sembri aver giocato con la vita dei propri lavoratori, senza prendere assolutamente in considerazione l’idea di mantenere aperta la sede.
Basta infatti scorrere il bilancio del gruppo di fine 2018 per notare come fossero state scritte molto chiaramente le intenzioni del gruppo per ciò che riguardava il lavoro in Europa e in Italia: nonostante la società avesse da poco siglato un accordo con il Governo per Napoli e tutti gli altri siti italiani, aveva comunque stabilito di eseguire delle importanti azioni di recupero dei costi nell’area Emea, ovvero quella relativa alla all’Europa, al Medioriente e all’Africa. E l’unica zona nella quale appariva già una redditività negativa era proprio l’Italia.
Whirlpool non toccata dalla pandemia e dalla crisi
Quel che lascia perplessi è che, in base a ciò che era stato stabilito nel bilancio del 2018, l’Italia avrebbe risentito della ristrutturazione e dei tagli ma contestualmente, nel marzo del 2019, all’approvazione di quello stesso bilancio era stato annunciato il nuovo piano industriale 2019-2021 per la penisola, nel quale si promettevano investimenti per 250 milioni nel periodo preso in considerazione.
In poche parole la multinazionale ha giocato la sua partita in modo furbo e facendo credere ai governi che si sono succeduti, anche nel corso della pandemia di coronavirus, che l’Italia avrebbe beneficiato di un nuovo piano di investimenti e non di chiusure. Un dato che deve essere tenuto da conto in particolare in questo momento, dato che il ciclo negativo del 2018-2019 è subito stato interrotto, senza contare che la Whirlpool è una delle poche aziende che attualmente può vantare un bilancio positivo nel corso dell’emergenza causata dal Covid-19.
C’è speranza per i lavoratori della sede di Napoli di bloccare il licenziamento? La parola ora passerà al governo.
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