Coronavirus, come funzionano Amazon e gli altri delivery nelle zone di quarantena?
Come funzionano la spesa a casa di Amazon e gli altri delivery nelle zone di quarantena per Coronavirus? L’Italia e in particolare i paesi della zona rossa in Lombardia si trovano ad affrontare una severa emergenza sanitaria alla quale si stanno aggiungendo le difficoltà legate alla gestione di diversi servizi.
Delivery e Amazon nelle zone di quarantena
Il servizio di consegna a domicilio da parte di Amazon Now e dei diversi delivery fanno parte di quelle attività che più di tutte stanno sperimentando delle problematiche, anche nelle zone non colpite direttamente dal Coronavirus. Per ciò che riguarda Amazon, è stato comunicato ufficialmente che al momento le consegne e i ritiri sono sospesi sia per la consegna della spesa a casa sia per qualsiasi altro prodotto. I centri di logistica e smistamento di Amazon sono funzionanti perché le loro sedi non fanno parte della zona posta in quarantena: il problema è relativo alla politica di sicurezza adottata, comunque in linea con il decreto emanato dal Governo al fine di limitare nel Paese il contagio da Coronavirus. Nel corso dei prossimi giorni, si saprà in base all’evoluzione della situazione, se e come cambieranno le cose.
Non vi sono notizie certe al momento per ciò che riguarda i diversi servizi di delivery e le loro politiche relativamente alle zone in quarantena: con le dovute precauzioni e permessi i normali fornitori di beni di prima necessità e medicinali possono entrare, ma non è chiaro se si tratti di una possibilità prevista anche per i rider di questi servizi che, si sa, lavorano a chiamata in base alla zona.
Spesa a casa e cibi pronti: problemi nel resto d’Italia
Nelle zone non poste in quarantena a creare difficoltà è stato l’allarmismo generale: per ciò che concerne Amazon, l’isteria collettiva ha causato imponenti ritardi nel servizio Prime Now, che si occupa per l’appunto di consegnare la spesa presso l’abitazione del cliente nel giro di due ore. Il servizio in alcuni casi è riuscito ad archiviare anche ritardi di quasi 4 giorni per via delle eccessive richieste pervenute. Un boom nella domanda relativo esclusivamente alla paura che è divenuto causa di un disservizio: i corrieri non riescono più a rispettare i tempi di consegna.
Il problema opposto si è invece verificato per i servizi di delivery dove i rider hanno registrato un calo delle richieste, quasi sicuramente dovuto alla grandi scorte fatte dalla popolazione e alla paura del contagio anche in quelle città dove la situazione è perfettamente sotto controllo.
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