Alitalia, Lufthansa ci riprova ancora?
Lufthansa ci prova anche con la nuova Alitalia? Sembrerebbe proprio di si da quel che si evince da indiscrezioni stampa. Come? Puntando a diventare il partner internazionale commerciale di cui la new co ha sicuramente bisogno sul lungo periodo e, come possibile immaginare si tratta di una scelta ben ponderata.
Lufhtansa e il piano per Alitalia
Gli obiettivi dell’interesse di Lufhtansa per la Nuova Alitalia sono molto chiari: il primo è senza dubbio quello di portare il vettore italiano in una nuova alleanza, ovvero la Star Alliance, in modo tale da evitare la presenza della compagnia tricolore nell’orbita dello Sky Team e di Delta Airlines: il secondo, più complesso e a lungo termine è quello di entrare in modo più sostenuto all’interno della compagine azionaria, ovvero trasformare la partnership commerciale in un vero e proprio “possesso” diventando azionista di riferimento senza togliere la maggioranza allo Stato.
Il punto è che tutti gli interlocutori coinvolti sono coscienti del fatto che da sola Alitalia non potrà andare avanti a lungo nonostante gli aiuti ricevuti se non troverà un partner commerciale. Motivazione per la quale non stupisce che il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr sia volato a Roma per incontrarsi con i vertici del vettore italiano. Quello con l’ad Fabio Lazzerini è stato un incontro informale e riservato nel quale le parti hanno discusso in modo serio ma non ufficiale di possibili alleanze e assetti azionari.
Uno scambio di vedute necessario ad entrambi per poter valutare il prossimo da farsi. Anche perché il momento della ripartenza per la nuova Alitalia da 70 aerei e 7500 dipendenti si fa molto vicino.
I numeri che piacciono a Lufhtansa
Meno velivoli e meno personale: un assetto che non dispiace affatto a Lufthansa che su una simile organizzazione di Alitalia puntava da anni: uno snellimento importante era tra le sue maggiori richieste anche nel corso delle trattative degli anni passati. Analizzare la situazione è semplice: Lufthansa, soprattutto adesso per via delle conseguenze della pandemia ha bisogno di un hub internazionale per poter crescere ancora e Fiumicino rappresenterebbe lo scalo ideale. E con esso il mercato italiano.
Al momento non si hanno particolari di quello che potrebbe essere il ceo del vettore tedesco abbia illustrato tutti i vantaggi del passaggio a StarAlliance e di una collaborazione tra le due parti. Detto ciò, è importante sottolineare che al momento l’ad Lazzerini e il presidente Francesco Caio stanno sì sondando il terreno per le alleanze, ma stanno anche lavorando per dare il via definitivo a una flotta che che dovrà essere meno costosa e meno inquinante, puntano sugli Airbus A320 per i voli brevi e medi (di fattura europea, N.d.R) e gli americani Boeing 787 Dreamliner per i collegamenti intercontinentali.
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