Ansaldo Energia, lascia l’amministratore delegato
L’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Marino si è dimesso. Dopo il prossimo 31 Marzo ritornerà a far parte della squadra di Hitachi Rail.
Periodo difficile per Ansaldo Energia
Una mossa che getta nuovamente Ansaldo Energia in una situazione altalenante. Il manager assumerà l’incarico di group ceo a Londra: una carica mai vista per un italiano.
L’annuncio della partenza sta preoccupando i sindacati che non hanno peli sulla lingua nel sottolineare come questo nuovo sviluppo possa rappresentare un ostacolo. Soprattutto per ciò che riguarda la ricapitalizzazione dell’azienda, la quale al momento è controllata per 88% da Cassa depositi e prestiti. Questa è stata l’unico socio che ha sottoscritto l’aumento di capitale da 400 milioni nel 2020 e che ha fornito lo scorso ottobre altri 35 milioni di liquidità.
Il bilancio di Ansaldo Energia è stato altalenante negli ultimi anni. Dopo un ritorno agli utili nel 2021, l’azienda ha registrato nei primi sei mesi del 2022 un negativo per 442 milioni con un indebitamento netto in salita. È una condizione patrimoniale che ha reso possibile l’applicazione dell’articolo 2446 del Codice civile, ovvero quello relativo alla riduzione del capitale.
Una situazione quella che si è palesata che ha causato diverse proteste e scioperi nell’autunno del 2022. A novembre dello stesso anno il consiglio di amministrazione del gruppo ha stabilito quelle che sono le linee guida della proposta di rafforzamento patrimoniale.
Previsto un aumento di capitale importante
Queste prevedono, tra le altre cose, un aumento di capitale di circa 550 milioni di euro che tiene conto della conversione in equity del prestito soci che ha erogato CDF equity. E anche della quota capitale pari a circa 200 milioni di euro e degli interessi maturati che sono pari a circa 50 milioni.
Il cda di Ansaldo Energia, con una nota, ha sottolineato di aver preso atto delle dimissioni dell’amministratore delegato Marino. E ha fatto sapere di aver completato i lavori del piano industriale che verrà finalizzato una volta definita la manovra finanziaria. Entro il 31 Marzo, viene evidenziato, verrà scelto il nuovo amministratore delegato.
Le diverse precisazioni giunte da parte dell’azienda non hanno però tranquillizzato né i lavoratori né i sindacati. Secondo la Fiom le dimissioni non rappresentano un bel segnale e creano dubbi anche in merito alla ricapitalizzazione. Fattori che non potranno fare altro che aumentare la tensione tra i lavoratori.
Più in generale le firme sindacali richiedono a gran voce che si faccia chiarezza e che gli iter siano più veloci. Saranno le prossime settimane a dare un’idea più chiara di quello che accadrà ad Ansaldo Energia.
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