Autostrade, commissariamento se revoca concessione
La questione autostrade si fa sempre più spinosa per tutte gli interlocutori coinvolti, soprattutto in vista del Consiglio dei Ministri chiamato a decidere. Una cosa sola sembra essere al momento certa: se la concessione verrà revocata, vi sarà il commissariamento della rete.
Aspi a un bivio: cosa aspettarsi
Da qualsiasi punto di vista si voglia osservare la questione il dossier Aspi è uno di quelli che scottano: per via delle responsabilità relative al crollo del ponte Morandi, per la tensione tra le forze politiche della maggioranza che hanno diverse visioni sul da farsi e su come farlo. Quello che è apparso essere l’obiettivo del premier Giuseppe Conte è il tenere fuori dalla gestione delle autostrade i Benetton, con Atlantia, la holding interessata, che ci va di mezzo: non bisogna dimenticare che la società detiene l’88% delle quote di Autostrade.
E il premier non ha intenzione di fare sconti a nessuno, anche se questo può significare indispettire Italia Viva, con un Matteo Renzi che per quanto chieda una decisione tutto vuole fuorché proclami populisti che possano danneggiare la tenuta economica del paese. Il PD, altra forza principale di Governo, condivide la linea dura del primo ministro, ma preferirebbe una “nazionalizzazione” parziale con l’ingresso dello Stato nella società tramite Cassa Depositi e Prestiti.
Insomma, è palese che al momento la situazione sia pressoché di stallo, soprattutto perché per rendere efficace la revoca serve un voto “congiunto” che difficilmente appare ottenibile.
Pressioni anche dall’estero contro la revoca della concessione
All’invito a fare un’offerta degna di questo nome Aspi non ha risposto nel modo in cui tutti auspicavano e nonostante le diverse posizioni tutte le forze politiche sono d’accordo nel sottolineare come ciò che è stato messo sul piatto di scambio della società non sia abbastanza.
E sebbene fonti del Governo smentiscano, sembra proprio che il nodo Aspi sia stato parte dei colloqui occorsi a Berlino tra Giuseppe Conte e Angela Merkel e non senza motivazione: all’interno di Aspi vi è come socio di minoranza, anche la tedesca Allianz. E non solo, anche il fondo Cinese Road Silk a quanto pare avrebbe chiesto aggiornamento all’ambasciatore italiano a Pechino.
Nel corso del Cdm di stasera di sicuro vi sarà una sorta di “resa dei conti”, dove le sorti della società che gestisce autostrade sarà discussa e senza risparmiarsi. Ciò che rappresenta un problema importante, a quanto si evince da indiscrezioni stampa, è la quota che Atlantia deve possedere all’interno di Aspi: M5s vogliono i Benetton fuori, mentre gli altri partiti sono più possibilisti.
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