Coronavirus: Amazon assume, la Disney licenzia
Il Coronavirus sta cambiando non solo la vita delle persone costrette a casa ma anche quella dei lavoratori. Non solo lasciando nell’incertezza totale coloro che fanno parte di comparti sensibili come il turismo e la ristorazione ma agendo sui grandi a livello globale: e se Amazon assume ancora, la Disney si trova costretta a licenziare.
Amazon assume causa crescita domanda
Amazon è forse il retailer online più imponente al mondo: già punto fermo di clienti da ogni parte del globo, a causa dell’isolamento sociale causato dalla Pandemia di Coronavirus in atto ha visto salire esponenzialmente le sue richieste di acquisto e si è trovato a dover assumere nuovo personale: nel momento in cui questo articolo viene scritto l’azienda è alla seconda settimana di campagna di assunzioni. Un trend quasi, instauratosi nonostante Amazon abbia messo una sorta di stop o rallentamento alle consegne di beni non di prima necessità.
Da quel che Amazon ha reso noto sono state circa 75mila le persone assunte per far fronte alla crescita della domanda di spedizioni a causa del coronavirus: numeri che tra l’altro si vanno ad aggiungere alle 100mila assunzioni a tempo pieno e part time annunciate nelle scorse settimane e questo solo negli Stati Uniti. Ha spiegato in una nota l’azienda di Jeff Bezos:
Siamo orgogliosi di annunciare che l’impegno a 100mila posti di lavoro è stato completato e che i nuovi dipendenti già lavorano negli Usa. Continuiamo a sperimentare un aumento della domanda e continueremo ad assumere creando ulteriori 75mila posti.
Per quanto potrebbe fare molto di più, il retailer aveva anche annunciato nelle scorse settimane di aver aumentato di due dollari l’ora e di due euro l’ora in Europa, almeno fino alla fine di aprile sia per i magazzinieri che per gli addetti alla distribuzione. Secondo la Cnbc Amazon arriverà a mettere in campo almeno mezzo miliardo per gli aumenti salariali: nel frattempo i suoi lavoratori potranno prendere congedi non retribuiti e vedere offerte due settimane di stipendio pagato a chi è risultato positivo al Coronavirus o è in quarantena.
Disney in difficoltà nel settore parchi
Diversa la situazione per la Disney: nonostante si parli di un colosso dell’intrattenimento, il settore parchi sta subendo imponenti perdite e si sta trovando costretto a licenziare personale. Si tratta di almeno 43 mila collaboratori dei suoi parchi di divertimento. I licenziamenti, da quanto si apprende, sono stati concordati con il Service Trades Council, che rappresenta 3 associazioni sindacali e diventeranno effettivi dal prossimo 19 aprile. E’ importante ricordare che i parchi della Disney in tutto il mondo hanno iniziato a chiudere per via del virus fin da metà marzo. La Disney, conscia delle problematiche, si è impegnata allo stesso tempo a pagare l’assicurazione sanitaria dei dipendenti licenziati per 12 mesi.