Kodak crolla dopo stop finanziamento pubblico: cosa succede?
La Kodak è in grave difficoltà: la nota azienda è stata infatti ieri protagonista di un crollo importante a Wall Street: la motivazione? La sospensione del finanziamento pubblico a lei destinato da parte delle autorità americane. Uno “scherzo” che è costato alla società ben il 30% del suo valore.
Un crollo che mette a rischio l’intera azienda
Un vero e proprio tonfo dopo la gloria della scorsa settimana, quando il finanziamento era stato annunciato. E’ necessario comprendere perché i soldi statali destinati alla Kodak fossero importanti per la stessa e come lo stop delle autorità di controllo rappresenti un problema per l’intera catena di montaggio dell’azienda, a partire dai vertici fino ad arrivare ai lavoratori. Il finanziamento pubblico, pari a 765 milioni di dollari era stato approvato dalla Casa Bianca circa dieci giorni fa. Fondi che sarebbero serviti e che serviranno se verranno sbloccati, per convertire la produzione del marchio in quella di ingredienti per farmaci anti Covid: un’operazione decisa nell’ambito di un ampio sforzo dell’amministrazione Trump per rendere gli Stati Uniti meno dipendenti dalle forniture farmaceutiche provenienti dall’estero.
Come già anticipato il via libera al finanziamento ha portato le azioni Kodak a salire del 1.500% in una settimana, portando la sua capitalizzazione da a 92 milioni di dollari a 1,5 miliardi: un vero e proprio boom che faceva ben sperare questa azienda che dal momento in cui le fotocamere digitali hanno conquistato il mercato si è trovata, come molte simili a lei, a dover far fronte a una crisi costante. La Kodak annovera tra i suoi tentativi di ripresa, non funzionanti, anche il Kodak Coin, che in linea teorica, sarebbe dovuto essere di aiuto ai fotografi per capitalizzare meglio i diritti sul proprio lavoro.
Comportamento scorretto dei vertici causa di problemi
Dove è nato il problema? Soprattutto dal comportamento dei vertici della società stessa che,prima che l’accordo con la Casa Bianca venisse reso noto hanno fatto incetta di azioni. Questo è quello che sarebbe emerso dalle prime indagini. Secondo le autorità a fare incetta di titoli sarebbero stati l’amministratore delegato Jim Continenza e i membri del cda Kodak George Karfunkl e Philippe Katz. I tre avrebbero guadagnato circa 400 milioni di dollari in soli due giorni.
Non solo, prima dell’annuncio del finanziamento sarebbero stati osservati da chi di dovere scambi eccessivi sul titolo a tal punto che la senatrice democratica Elizabeth Warren è arrivata a chiedere alla Sec, l’autorità statunitense che vigila sui mercati, di aprire un’indagine sull’accordo tra Kodak e Casa Bianca.
Insomma, di cose di chiarire ve ne sono molte e su più livelli: la preoccupazione è che a farne le spese saranno i lavoratori.