Lavoro, nel 2016 crolla il tempo indeterminato
L’Osservatorio sul precariato dell’Inps ha reso noti i dati relativi all’andamento delle assunzioni nel 2016 e ciò che è facilmente osservabile è il crollo del tempo determinato rispetto agli anni successivi in favore di contratti a scadenza sicura.
E’ possibile considerare gli scorsi 12 mesi positivi per ciò che concerne il mercato del lavoro, ma senza dubbio in maniera differente rispetto a prima: la spinta degli sgravi pro assunzione ha perso la sua forza e di conseguenza le aziende hanno smesso di essere l’obiettivo principale per i datori di lavoro. Portando il positivo in tal senso a sole 80mila unità rispetto alle oltre 930mila del 2015.
Generalmente quello che è il numero di contratti attivi, sottolinea l’Inps, rimane comunque in attivo per il 2016 e se si considera il biennio 2015-2016 si parla circa di un milione di contratti firmati ma come viene sottolineato nel report dedicato:
Il risultato del 2016 è imputabile prevalentemente al trend di crescita netta registrato dai contratti a tempo determinato, il cui saldo annualizzato, pari a +222.000, ha significativamente recuperato la contrazione registrata nel 2015 (-253.000), indotta dall’elevato numero di trasformazioni in contratti a tempo indeterminato.
Nel settore privato sono le aperture di contratti a termine ad andare della maggiore, facendo segnare una crescita dell’8% contestualmente ad una diminuzione dei licenziamenti del 3,1%. Continua l’Inps:
Il tasso di licenziamento per tutto il 2016 (5,9%) risulta inferiore rispetto a quello corrispondente del 2015 (6,1%) e del 2014 (6,5%). [Per ciò che concerne i contratti a tempo indeterminato] la forte flessione nella crescita, sempre più marcata a partire da ottobre 2016, può riflettere anche gli effetti del decreto legislativo con cui sono stati introdotti obblighi di comunicazione preventiva in merito all’orario di svolgimento della prestazione lavorativa.