Lavoro? Cresce grazie alla transizione ecologica
Il lavoro? Cresce grazie alla transizione ecologica. La stessa che punta alla decarbonizzazione e che in alcuni ambiti sembra essere ostacolata da leggi non ancora all’avanguardia. Cerchiamo di capire meglio cosa sta succedendo.
Lavoro e transizione ecologica, rapporto a due marce
Quando si parla di occupazione e lavoro il comparto sembra essere in crisi. La questione reale è che al netto di remunerazioni non adeguate offerte da alcuni interlocutori, in realtà diverse aziende non riescono a far fronte al bisogno di copertura di posizioni specializzate perché mancano i professionisti necessari.
Insomma, la transizione ecologica aprirebbe nuove opportunità lavorative ma non vi sarebbero persone abbastanza preparate per poter affrontare questa sfida. Secondo uno studio dedicato a livello mondiale solo una persona su otto possederebbe le caratteristiche necessarie. E l’Italia, purtroppo, è fanalino di coda anche in questo.
Ce lo spiega il report Building Competitive Advantage with A People-First Green Business Transformation presentato al World Economic Forum di Davos. Sottolineando anche che man mano questo percorso aprirà milioni di nuove opportunità lavorative che potranno essere colmate con una più dedicata formazione.
Purtroppo al momento ci si trova davanti a un cane che si morde la coda perché, pur essendoci le opportunità, non vi è abbastanza formazione in tal senso. Al momento il 70% delle aziende punterebbe all’assunzione di personale per i green jobs, soprattutto nei servizi pubblici e nell’energia. Lo stesso vorrebbero fare nell’IT e nei servizi finanziari.
Necessita di formare il personale
Opportunità di lavoro in tal senso sono aperte in moltissimi altri settori. Data anche la necessità di adeguare il lavoro e la produzione alla transizione ecologica. Dati alla mano però, questo bisogno necessiterebbe dell’aggiornamento del 60% degli attuali professionisti.
E non si investe ancora efficacemente nella formazione. Come già sottolineato l’Italia, e insieme a lei anche la Spagna e la Germana sono tra i paesi con maggiori carenze di competenze. Di contro la transizione verde sembra lavorare a favore dell’occupazione femminile. Sono infatti le donne attualmente più preparate in questo ambito.
Tra le figure più ricercate attualmente vi sono tecnici manutentori, ingegneri delle infrastrutture e civili e progettisti di impianti. Anche gli installatori di fotovoltaico sono molto richiesti. Dobbiamo però sottolineare ancora una volta che le competenze scarseggiano.
E di conseguenza si necessita di investimenti nella formazione. La quale potrebbe essere condotta direttamente dalle aziende sia per quel che concerne i suoi dipendenti, sia per quel che riguarda coloro che devono essere assunti.
In questo modo vi sarebbero non solo più posti di lavoro garantiti ma anche un miglioramento generale delle prestazioni.
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