Moda, occupazione in crisi?
L’occupazione nel mondo della moda è in crisi? La risposta è positiva. Soprattutto per quel che concerne i grandi brand dove negli ultimi mesi sono occorsi diversi licenziamenti per poter rientrare in regime.
Crisi occupazionale nel settore della moda
In un momento in cui Federmoda fa sapere che l’aver scelto una data unica per i saldi sta avendo successo nonostante questi siano iniziati da poco, il settore non nasconde comunque la sua difficoltà. Come sempre, quando un ambito si trova in una situazione critica, sono i lavoratori a farne le spese. Perché assolutamente considerati spendibili per rientrare delle perdite.
E questo è un vero problema, perché non porta alla risoluzione delle criticità ma a un loro inasprimento, nonostante tutto. Quello della moda è un settore che prima degli altri deve farsi un esame di coscienza. Anche al netto dell’effetto che può avere il fast fashion di Zara e Shein, ad esempio. I cittadini vanno dove il portafoglio consente. E se la capacità di spesa è scesa così drasticamente da non rendere possibile l’acquisto di capi che costano più della spesa settimanale, è giocoforza comprare da chi fa spendere di meno.
Che il discorso non sia etico è chiaro. Ma al netto del fatto che spesso anche i grandi nomi producono all’estero, il problema dell’occupazione nasce per una forma mentis sbagliata. Se tu metti in vendita un prodotto a un prezzo troppo elevato e lo rendi elitario, il comune cittadino non potrà permetterselo. Se non lo compra, rimane invenduto. E gli acquisti delle persone abbienti da soli non bastano a coprire un certo livello di produzione e occupazione.
Serve autocritica da parte delle aziende
Così funziona nella moda. Tra l’altro alcune inchieste hanno evidenziato come prodotti dal costo di 50 euro vengano venduti anche a 2000. Come è possibile pensare di aumentare in questo modo le vendite? Allo stesso tempo non si può pensare di sottoporre a condizioni insopportabili i lavoratori. Gli stessi chiamati a produrre il suddetto bene.
È evidente che il mondo della moda debba fare una certa autocritica. Soprattutto se vuole pensare di risolvere i propri problemi. I quali possono essere sì essere approcciati con degli ammortizzatori fiscali. Ma la problematica è alla base: se non si risolve quella è semplicemente un cane che si morde la coda alle spese dei lavoratori.
I saldi, per quel che riguarda la moda, possono solo essere un palliativo. Per fermare la crisi i grandi brand dovrebbero capire che forse la soluzione starebbe nel rendere i loro prodotti più accessibili. In questo modo salirebbe la domanda e sarebbe possibile smaltire l’offerta.
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