Mps, Mef piazza 25% del capitale
Il 25% di Mps ceduto dal Mef praticamente all’improvviso. Come altro definire l’operazione lampo che è stata comunicata ieri dal governo?
Mps e la vendita di azioni
Si può dire proprio che il ministero delle Finanze abbia voluto cogliere l’attimo, comunicando una procedura accelerata di raccolta ordini e mettendo sul mercato circa 315 milioni di azioni. Il collocamento nello specifico si è concluso ieri in serata e ha fatto registrare una domanda maggiore oltre 5 volte l’ammontare iniziale.
Questo è stato gestito da Ubs, Jefferies e Bank of America. Proprio per via della forte domanda, l’offerta inizialmente pensata per il 20% è stata poi alzata al 25% del capitale. La domanda è apparsa particolarmente arrivare da investitori istituzionali internazionali e italiani. Dobbiamo sottolineare poi da soggetti che erano già parte del capitale della banca.
La cessione delle azioni di Mps è occorsa a un prezzo pari a 2,92 euro che ha portato a un controvalore totale di circa 920 milioni di euro. All’interno del corrispettivo è presente uno sconto pari al 4,9% in confronto al prezzo di chiusura dei titoli di Mps registrato il 20 novembre 2023. Ed è più alto di circa il 50% rispetto a quello che è stato il prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale di Mps datato novembre 2022.
Per quel che riguarda Mps è ovvio che questo primo incasso lordo rappresenta il primo passo della privatizzazione promessa pari a un punto di PIL. E quindi pari a 21 miliardi circa, che all’interno della programmazione legata alla finanza pubblica sarà basilare per evitare il rialzo del rapporto PIL-debito. È questa l’idea sostenuta da molti esperti, che vedono in questa mossa una decisione ben ponderata in base ai dati posseduti.
Ottimi i risultati della banca
Non dobbiamo dimenticare che in questi giorni è stato registrato un salto in avanti per quanto riguarda Mps nel rating da parte di Fitch, le azioni di Mps sono tornati a superare la soglia dei 3 euro. E in generale sono stati registrati valori positivi sia per quel che concerne i titoli che il funzionamento della banca.
Insomma, per una mossa del genere non poteva esservi momento migliore. Soprattutto perché concomitante con l’interesse proveniente da investitori italiani ed esteri. I quali non ci sono fatti sfuggire il fatto che Mps si apprestando a chiudere l’anno con un’utile superiore agli 1,1 miliardi. Insieme al fatto che Moody’s abbia deciso di alzare l’outlook sul nostro paese, portandolo da negativo a stabile.
Per quanto a molti non piaccia, da qualche punto doveva iniziare la privatizzazione di Mps e in qualche maniera l’addio del Governo al capitale. Tra l’altro tutto ciò potrebbe essere d’aiuto anche nel confronto con l’Unione Europea in merito alla situazione della banca. Fattore questo da non sottovalutare.