Recessione, Eurozona entra in quella tecnica
L’Eurozona è praticamente in recessione tecnica: è questo è il messaggio che riportano i dati preliminari sul PIL del primo trimestre. Non solo la Germania quindi si trova ad affrontare questo stato di cose economico.
Recessione tecnica per le nazioni parte dell’Eurozona
Tecnicamente parlando l’economia delle 20 nazioni che compongono l’Eurozona è scesa dello 0,1% tra i mesi di gennaio e marzo dando vita. Con lo stesso calo registrato nel quarto trimestre ha dato vita alla prima contrazione di sei mesi dall’inizio della pandemia di coronavirus.
Per molto tempo si è tentato di allontanare lo spettro di una recessione nel continente. E anche se si tratta al momento solo di recessione tecnica bisognerà capire come muoversi. Non dobbiamo dimenticare che la Bce fino adesso ha sempre negato che si sarebbe raggiunto questo stato di cose. Nonostante il fatto che l’inflazione fosse salita a livelli mai visti dall’introduzione dell’euro nell’Unione.
Va detto che in questo modo la riunione prevista per il 15 giugno diventa ancora più importante di quello che già era. E la ragione sta nel fatto che ci chiediamo tutti se questo dato relativo alla recessione possa modificare l’approccio ai tassi di interesse.
Non è una novità che rialzo voluto dalla politica monetaria restrittiva stia mettendo in crisi imprese e banche. Entrando nello specifico va sottolineato che il dato sulla crescita economica per l’Eurozona è stato abbassato da zero a -0,1% per il quarto trimestre del 2022. Lo stesso valore è stato registrato per quel che riguarda questo primo trimestre del 2023. Due trimestri consecutivi di calo della produzione formano una recessione di tipo tecnico.
Calo della crescita dovuto a calo spesa pubblica e famiglie
Secondo Eurostat il calo della crescita registrato in questi primi tre mesi dal 2023 dipende da un calo della spesa pubblica e delle famiglie. Alla quale deve essere aggiunta l’influenza negativa data dalle scorte nonostante in qualche modo il commercio sia stato di sostegno alla produzione.
Tra gli Stati entrati in recessione nel corso di questo periodo abbiamo Germania, Irlanda, la Grecia mentre altri non sono cresciuti o hanno fatto registrare piccole contrazioni. Generalmente in tutta l’Unione Europea la produzione ha subito un aumento dello 0,1% nel primo trimestre dopo un calo a fine 2022 dello 0,2%.
Non deve stupire che la spesa dei consumatori sia calata dato che l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione hanno assestato duri colpi alla capacità di spesa dei cittadini. E diversi esperti non escludono di registrare ulteriori contrazioni, soprattutto se la politica monetaria della Bce rimarrà stabile.
Un problema, lo ripetiamo, che sta colpendo i consumatori, le banche e le imprese. Dati i numeri in possesso però, è difficile ipotizzare uno stop ai rialzi del prezzo del denaro nei prossimi mesi di Giugno Luglio.
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