Mediaset, proxy advisor non concordi sul riassetto
Nuvole nere in vista per Mediaset ed il suo piano di riassetto: non tutti i proxy advisor sono infatti concordi nell’appoggiare il progetto in base alle sue specifiche: in particolare, ad emergere, è stata la posizione dura di ISS.
Iss contraria a riassetto Mediaset
Per comprendere la posizione di un proxy advisor come ISS è importante conoscere quale sia il piano di riassetto del gruppo Mediaset: il progetto attualmente sul tavolo prevede la creazione di una nuova holding dal nome MediaForEurope conseguente alla fusione del gruppo Mediaset con Mediaset Espana. Un matrimonio teoricamente benedetto dai numeri e non considerato generalmente dagli analisti come “irragionevole”, essendo presenti delle sinergie importanti dal punto di vista strategico che potrebbero portare i loro frutti: un quadro insomma considerato favorevole dalla maggior parte dei proxy advisor tranne che da Iss, consulente dei fondi che concorrono in Mediaset che al contrario suggerisce apertamente di votare contro la proposta di fusione.
Le motivazioni? In buona parte sono legate alla governance della nuova holding, al momento non chiara, e soprattutto alla “riduzione dei diritti degli azionisti di minoranza” che prenderebbe piede in seguito al sistema di voto maggiorato. Il voto finale sulla fusione è previsto per il prossimo 4 settembre.
Finivest e Vivendi ancora centro problemi Mediaset
La contrarietà di ISS alla fusione, come anticipato, non è legata a motivazioni di tipo economico, essendo riconoscibili i vantaggi derivanti da una simile operazione di fusione, ma alla governance e questo richiama sul campo delle preoccupazioni l’estenuante lotta intestina tra Fininvest e Vivendi in Mediaset: con la creazione della holding ed il nuovo sistema di voto maggiorato la prima riuscirebbe con più facilità a mantenere il controllo del gruppo limitando però, involontariamente, gli spazi degli azionisti di minoranza, alcuni dei qual hanno già espresso il loro non essere d’accordo con la fusione.
Altro problema è legato al fatto che le azioni di Mediaset Espana, trattate al di sotto del valore implicito, potrebbero rappresentare uno spazio molto importante per Vivendi nel caso intendesse “creare problemi” e far partire un trading speculativo. E se molti analisti sottolineano che nonostante tutto Vivendi non dovrebbe rappresentare un problema per la fusione, è bene non dimenticare che possiede il 29% di Mediaset e che la sua posizione è tutt’altro che irrilevante ora e non lo sarà in seguito con la potenziale creazione della holding. Insomma, tenere gli occhi aperti sulle mosse della società di Vincent Bolloré è un obbligo al quale è impossibile sottrarsi.
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