Decreto Lavoro, le misure di sostegno
Le novità previste dal decreto Lavoro si preparano a riscrivere quella che è la disciplina dei contratti di lavoro, gli incentivi per l’assunzione dei giovani, misure di sostegno e di inclusione per le famiglie.
Cosa è previsto dal Decreto Lavoro
Alcune di queste norme avranno immediata attuazione mentre altre saranno più dilazionate nel tempo. Una delle più interessanti è senza dubbio quella relativa alle nuove causali dei rapporti di lavoro a termine. Diverse misure sono state differite al prossimo anno.
Alcune cose verranno semplificate, altre prorogate. Com’è possibile intuire il decreto Lavoro opererà anche su una revisione del reddito di cittadinanza. Questo è senza dubbio uno dei temi più caldi dell’intero ambito preso in considerazione e ci si aspettano reazioni importanti.
Iniziamo a parlare della garanzia per l’inclusione: questa nuova misura dal 2024 riguarderà quelle famiglie nei quali sia presente un invalido civile, un minorenne, un ultrasessantenne un soggetto disabile rispetto a specifici requisiti di patrimonio, reddito e residenza. Un beneficio pari a 6.000 euro annui valido per tre anni. Ed eventualmente rinnovabile per un anno. La misura è compatibile con il lavoro dipendente o autonomo entro il limite massimo di 3.000 euro lordi.
Misure di sostegno sostitutive del reddito di cittadinanza
Il ministero delle Politiche sociali, nel decreto Lavoro, inserisce anche il “sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa” e coloro che ne beneficeranno sottoscriveranno il patto di attivazione digitale a cui saranno tenuti ad aderire.
La persona sarà tenuta ad accettare un’offerta di lavoro che abbia una durata non inferiore a un mese e in caso di part-time con un orario pari almeno al 60% dell’orario a tempo pieno. C’è da chiedersi se sia previsto anche un controllo sul tipo di offerte di lavoro in quanto a retribuzione.
Nel decreto Lavoro appare anche il PAL, ovvero la prestazione d’accompagnamento al lavoro. Questa è valida per coloro che beneficiano del reddito di cittadinanza al momento della scadenza del periodo di fruizione. E che nel 2023 abbiano sottoscritto il patto del lavoro. Questo spetta dal 1° settembre 2023 e la domanda dovrà essere presentata all’INPS. Il beneficio è una indennità mensile di 350 euro per ciascun richiedente nel limite massimo del precedente reddito di cittadinanza.
La garanzia per l’attivazione lavorativa o Gal viene riconosciuta dal 1° gennaio 2024 a coloro tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà assoluta con un valore Isee non superiore a 6.000 euro. Il massimo erogabile è di 350 euro mensili per un anno senza possibilità di rinnovo. Questa misura può venire riconosciuta a un massimo di due persone nello stesso ambito familiare.
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