Lavoro, diventa obbligatorio indicare stipendio
Cambiamento importante nel mondo del lavoro: l’Unione Europea rende obbligatorio indicare lo stipendio negli annunci di lavoro. Qualcosa che prima di ora non sempre veniva fatto.
Annunci o colloqui di lavoro più chiari
Si potrebbe parlare di buonsenso nell’ambito di lavoro. Eppure, quanti annunci avete mai visto finora che presentassero anche lo stipendio relativo? Molto pochi. Ci sentiamo spesso fortunati se riusciamo ad avere una idea del range di riferimento.
Ora l’Europa mette il punto sulla questione, obbligando i potenziali datori di lavoro a mettere sul tavolo delle trattative la possibile remunerazione nell’immediato. Entrando più nello specifico il Parlamento Europeo ha deciso di dire un no secco al segreto retributivo.
Ha infatti approvato una direttiva per la quale questo debba essere comunicato in modo obbligatorio o nel corso dell’annuncio o del primo colloquio. Indicazioni queste che i paesi membri dovranno adottare entro tre anni. Forse il tempo dato a disposizione per adeguarsi è addirittura troppo. Ma il fatto che esista una legge comunitaria che possa iniziare a obbligare in tal senso sembra già un passo in avanti.
Tra le differenti problematiche del mondo del lavoro questa non è irrisoria come potrebbe sembrare: Dato che spesso e volentieri ci si sottopone a colloqui estenuanti senza avere idea di quella che sarà la remunerazione.
Diminuire così il divario salariale di genere
Senza contare che spesso la stessa diventa una leva in negativo nei colloqui a danno del potenziale lavoratore. Per l’Europa si tratta anche di un modo con il quale diminuire il divario salariale di genere. In base a uno studio condotto dall’OCSE, maggiori misure di trasparenza retributiva sono in grado di aiutare a ridurre il divario salariale di genere.
E questo avverrebbe in ogni ambito. Proprio perché renderebbe palese ai dipendenti il divario esistente. Entrando nello specifico della direttiva, ogni azienda con più di 100 dipendenti sarà chiamato a risolvere eventuali disparità salariali qualora superino il 5% senza alcuna giustificazione.
E non solo: ai lavoratori di entrambi i sessi verrà permesso di visionare i dati aggregati per genere sulle retribuzioni per conoscere i criteri di eventuali aumenti di stipendi. Inutile dire che questi dovranno essere neutrali rispetto al genere.
Più in generale questa direttiva riguardante il lavoro aiuterà chi è alla ricerca ad avere un quadro chiaro della situazione. E di quello a cui andrà incontro. Magari dando vita a rapporti di lavoro più equilibrati ed equi per tutti. Perché è vero che mancano nel mercato del lavoro operatori specializzati. Ma non di rado mancano anche le condizioni per accettare un lavoro e non una schiavitù.
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