Libra, criptomoneta di Facebook non piace all’alta finanza
Libra non piace all’alta finanza: la criptovaluta di Facebook e dei suoi partner è ancora una volta al centro delle polemiche, questa volta per l’indecisione di alcuni investitori che da tempo sostengono il social network.
La politica contro Libra
E’ vero: Libra è un progetto ambizioso e non solo per la creazione stessa della moneta digitale ma soprattutto per l’uso previsto della stessa. Una volta attiva questa criptomoneta sarà davvero in grado di cambiare il mondo delle criptovalute se quel che è stato pensato per combattere la volatilità delle monete digitali riuscirà nel suo intento. L’ambizione di solito porta pericolo: ma è davvero a rischio il valore di Facebook? Sono gli investitori in pericolo di perdita?
La risposta non è così semplice da essere ridotta ad un sì o ad un no: e la ragione sta nel fatto che, sebbene il progetto fin da ora appaia ben strutturato, deve ancora vedersela con la politica americana e l’atteggiamento nei confronti dei big tecnologici. In particolare, ad essersi schierata abbastanza platealmente contro il progetto, ci ha pensato Elisabeth Warren, uno dei principali candidati alle primarie presidenziali democratiche. Il “botta e risposta” tra lei e Mark Zuckerberg non è stato piacevole, sebbene educato, ma ha evidenziato quelle che potrebbero essere le eventuali criticità future.
Chi rischia di lasciare Libra
Quello di un eventuale muro politico nei confronti di Libra non è da sottovalutare, soprattutto perché gli investitori, anche quelli che credono nel progetto, necessitano di alcune garanzie per andare avanti. E se il mondo politico dovesse fare ostruzionismo, il possibile guadagno derivante dalla creazione della criptomoneta cesserebbe di esistere rendendo vano l’investimento. Il fatto che già ora molti esperti del settore iniziano a dimostrarsi preoccupati o scettici sulla capacità di Mark Zuckerberg di proteggere il sistema da possibili infiltrazioni criminali potrebbe portare ben presto, secondo il Wall Street Journal, partner come Visa e Mastercard a tirarsi indietro. Secondo i bene informati un sintomo di tutto ciò è la mancanza di sostegno pubblico al progetto Libra. Di certo presto si farà più chiarezza. E’ previsto infatti per il prossimo 14 ottobre un incontro a Ginevra, sede ufficiale, per redigere e discutere la Carta fondante dell’Associazione e nominare un consiglio di amministrazione.
E’ impossibile per il momento fare previsioni a tal riguardo: di certo Mark Zuckerberg in questi giorni dovrà lavorare sulle criticità che rischiano di far saltare uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni sia dal punto di vista finanziario che da quello delle criptovalute.
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