Alitalia, salta cordata: possibile vendita in tre parti?

Un niente di fatto che potrebbe costare molto alla compagnia.

di Valentina Cervelli 27 Novembre 2019 12:43

Alitalia è nei guai: la cordata è saltata ed il rischio di una vendita in tre pezzi della compagnia si fa sempre più reale. Soprattutto ora che sembra impossibile raggiungere una soluzione di mercato dopo l’esitazione e la defezione conseguente di Atlantia che ha scatenato il caos.

Forse la cordata iniziale avrebbe dovuto prendere in considerazione altre soluzioni per il proprio partner commerciale dato che ci si ritrova ora con un nulla di fatto dopo due anni persi tentando di accontentare tutti senza ottenere nulla in cambio se non un debito crescente nonostante gli sforzi dei tre commissari.

Divisione a tre soluzione per Alitalia

Una divisione in tre parti di Alitalia, sebbene almeno nominalmente non ne cancellerebbe l’esistenza, di certo risulterebbe dannatamente costosa a livello sociale: non si può infatti ignorare quante persone attualmente lavorino per la compagnia. Mettendo in vendita la parte aviation da sempre voluta da Lufthansa (circa 6500 persone tra piloti e assistenti di volo), la parte di assistenza a terra (circa 3mila persone) e la manutenzione (circa 2 mila), potrebbe arrivare a 5000 il numero degli esuberi necessari e quindi la necessità di coprire una cassa integrazione non indifferente.

È per affrontare queste problematiche che alcuni hanno preso in considerazione l’idea di un intervento di Invitalia, il braccio finanziario del ministero dello Sviluppo alimentato dai fondi del Tesoro. Il problema? Non si tratterebbe di una soluzione definitiva ma di un “tampone” momentaneo ed il rischio di un’indagine per aiuti di Stato da parte dell’Unione Europea sarebbe da considerare come scontata.

Necessario nuovo piano per Alitalia

Appare evidente che vi sia bisogno di mettere a punto un piano B per salvare il più possibile gli asset di Alitalia almeno per limitare i danni: non sarà facile se si getta uno sguardo a quelli che sono i numeri della compagnia anche solo prendendo in considerazione quelle che sono le spese vive relative al comparto lavoro.

Scorrendo il bilancio di Alitalia relativo al 2018 sono stati spesi 589 milioni di euro tra stipendi, erario e contributi INPS versati per 11.500 lavoratori: è facile comprendere perché Lufthansa abbia sempre sottolineato di essere intenzionata ad investire solo dopo una forte “cura dietetica”. È importante ora essere realisti: il Governo non può prendersi tutti gli oneri ed è necessario trovare una soluzione in fretta visto che Alitalia, ora come ora rischia anche di essere accusata di violazione di concorrenza internazionale dato che altri vettori potrebbero rilevare i suoi diritti di volo e la conseguente quota di mercato.

Tags: alitalia
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