Autostrade, Benetton vogliono vada a CDP
Nonostante i ritardi e il gioco di offerte rifiutate, i Benetton vogliono che Autostrade finisca nelle mani di Cassa Depositi e Prestiti: in poche parole deve essere seguita la linea di azione che si era concordata nel luglio 2020 con il passato governo Conte.
A breve assemblea soci Atlantia
Mancano pochi giorni all’Assemblea dei Soci che dovrà decidere del destino di Aspi e i Benetton a sorpresa lanciano il sasso. CDP deve essere l’acquirente, in cordata con i fondi Blackstone e Macquarie in modo tale di poter chiudere finalmente in nodo e trasformare quella che è stata una “intesa politica” in una operazione commerciale che deve finire a buon fine per entrambe le parti. Una mossa davvero interessante da parte della famiglia, la quale sembra volersi smarcare da quella che è l’idea di base degli altri soci di Atlantia. Di certo si tratta di un modo interessante per dettare la linea di comportamento della holding. Mentre in molti vorrebbero allungare i tempi dello schema alternativo per ottenere maggiori guadagni, la famiglia dice no all’incertezza, soprattutto ora che dovrebbe arrivare una nuova offerta da parte di Cassa Depositi e Prestiti e della sua cordata.
In poche parole l’operazione di mercato già operativa deve concludersi, mettendo fine a una pagina importante e dolorosa della vita di Aspi .
I Benetton gettano la maschera
I Benetton hanno deciso di fare tutto allo scoperto, attraverso un comunicato stampa di Edizione, la finanziaria della famiglia che controlla Sintonia, socio di Atlantia. La famiglia non è sola nella sua decisione: anche la Fondazione Crt, altro socio di Atlantia, ha fatto sapere che all’assemblea del 29 marzo il suo delegato voterà no alla scissione di Autostrade. Ecco quindi che la prossima assemblea, che potrebbe essere convocata a inizio maggio, potrebbe trovarsi finalmente ad esprimersi sull’offerta di CDP e dei fondi.
Esaurite le certezze, si passa alle indiscrezioni: secondo l’Huffington Post, come anticipato, Cassa Depositi e Prestiti e i Fondi sarebbero pronti a presentare una nuova offerta rispetto a quella già bocciata da Atlantia. Attenzione però: i cambiamenti sarebbero davvero minimi e CDP sfrutterebbe a proprio favore la posizione dei Benetton e della Fondazione Crt. Non bisogna dimenticare che i primi sono soci di maggioranza di Atlanti e insieme ai secondi possono davvero influenzare la sorte delle votazioni.
La situazione creatasi in merito al crollo del ponte Morandi di Genova del 2018 sarebbe da tempo la goccia che ha fatto traboccare il vaso e cercare un accordo: un segno era già arrivato con le dimissioni dal consiglio di amministrazione di Atlantia di Sabrina Benetton, figlia di Gilberto.