FCA- Renault, di nuovo possibile fusione: ecco perché
Una fusione FCA-Renault sembra essere di nuovo possibile e la ragione di questa possibilità deve essere ricercata nell’estremo oriente e più precisamente a casa Nissan dove un cambio occorso ai vertici potrebbe rappresentare la scossa necessaria alla ripresa delle trattative.
Problemi Nissan riaprono possibilità FCA-Renault
Si è infatti dimesso l’amministratore delegato della casa automobilistica nipponica Hiroto Saikawa. Una decisione maturata per via delle accuse di irregolarità finanziarie e turbolenze gestionali seguite all’arresto e alla cacciata dell’ex numero uno, Carlos Ghosn: il manager lascerà spazio al suo successore il prossimo 16 settembre. A spingere Saikawa verso le dimissioni sono state le pressioni provenienti dal cda della Nissan, giunte dopo una serie di incontri volti a mettere a punto le strategie necessarie per uscire dalla crisi che l’ha colpita negli ultimi mesi. L’ex amministratore delegato verrà sostituito dall’attuale direttore generale, Yasuhiro Yamauchi.
I media locali sostengono che Saikawa abbia aggiunto al suo stipendio in maniera impropria e facendola figurare come bonus non precisato una somma di 47 milioni di yen, pari a circa 440 mila dollari.
Perché vi è una nuova possibilità di fusione FCA -Renault
In molti pensano che grazie ai problemi in casa Nissan si riapriranno le porte per una possibile fusione FCA-Renault: una possibilità che effettivamente guadagna più forza rispetto alle settimane passate. Come era stato previsto nel corso dei mesi più caldi dell’estate, settembre avrebbe portato cambiamenti e così è stato. Non bisogna dimenticare che insieme alla Mitsubishi, Nissan è il principale partner industriale della casa automobilistica francese: Renault detiene il 43,4% di Nissan Motors e la casa giapponese detiene il 15% di Renault. E non solo: il governo francese possiede il 15% del capitale dell’azienda francese. Cosa significa questo? Che Renault, con l’uscita di scena di Hiroto Saikawa, uno dei principali manager Nissan contrari alla fusione FCA-Renault, può riprendere con minori difficoltà i colloqui con il gruppo automobilistico italo americano.
Soprattutto ora che in tal senso anche l’esecutivo francese mostra maggiore interesse: nei giorni, scorsi in occasione della partecipazione a Cernobbio nel Forum Ambrosetti, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha espresso pubblicamente l’auspicio di un “necessario” riavvicinamento tra Italia e Francia venendo meno la criticità legata alla fine del governo M5s-Lega ed essendo basilare il bisogno di discutere dei principali dossier industriali condivisi, ovvero Fca- Renault e Fincantieri. Appare evidente che rispetto alle settimane scorse la voglia di collaborare per la conclusione di una così importante operazione societaria sia presente: sarà importante osservare da vicino cosa accadrà dopo il 16 settembre.