Renault, Nissan e Mitsubishi: presentata nuova strategia

Un nuovo approccio razionale al mercato automobilistico su scala globale.

di Valentina Cervelli 28 Maggio 2020 10:53

Nissan, Renault e Mitsubishi hanno reso nota quella che sarà la loro strategia per rafforzare la ripartenza dopo la crisi dettata dal coronavirus e più ancora in generale il loro modello di cooperazione, al fine di migliorare sia la redditività che la competitività dei marchi nel mercato.

Ottimizzazione per risparmiare

Come ha spiegato Jean Dominique Senard, presidente di Renault, l’alleanza continua più forte che mai: è innegabile che l’unione di questi tre brand abbia finora funzionato e il fatto che sia stato messo a punto un nuovo modello di business porterà ogni azienda a far crescere, secondo le stime, in modo costante il proprio settore commerciale. Vi è una motivazione precisa perché questo avverrà: tutte e tre le società copriranno tutti i segmenti del mercato in tutte le aree geografiche di competenza, ottenendo un aumento della competitività sul territorio offrendo prodotti selezionati in base allo stesso.

Cosa accadrà quindi? Renault, Nissan e Mitsubishi andranno avanti nel processo di standardizzazione soprattutto nelle piattaforme comuni, lavorando in modo tale da ottenere dove necessario il raggruppamento della produzione e proseguendo sulla strategia di condivisione per quel che riguarda i veicoli commerciali leggeri: un’ottimizzazione che secondo le previsioni permetterà di risparmiare sugli investimenti fino al 40%.

Regioni di riferimento come principio di mercato

ripartire nel setttore automotive

Nella nuova strategia di Nissan, Renault e Mitsubishi la fa da padrone il principio delle regioni di riferimento: questo significa affidare la guida dell’alleanza al singolo brand nelle zone nelle quali appare più forte e competitivo. Per questo motivo la Nissan sarà il brand di riferimento per la Cina, il  Nord America e il Giappone, Renault in Europa, Russia, Sudamerica e Nordafrica mentre Mitsubishi sarà il marchio di riferimento nel Sud-est asiatico e in Australia.

Anche i prodotti verranno creati seguendo strategie di ottimizzazione e razionalizzazione in base alla risposta della popolazione.

Soprattutto in un periodo come questo, dove quasi tutti i marchi si trovano a combattere con le conseguenze della crisi economica dettata dall’emergenza coronavirus, l’approccio delle tre case automobilistiche sembra essere quello più valido per poter favorire una ripresa e una normalizzazione del mercato. Dando spazio al brand più forte in una zona nella quale lo stesso è apprezzato, si può riuscire a ottenere una crescita più stabile rispetto a quella che si potrebbe ottenere cercando di lanciare delle “novità” su mercati che non sono ancora pronti e che soffrono delle perdite registrate in questa prima parte dell’anno.

La strategia messa a punto da Nissan Renault e Mitsubishi è senza dubbio molto più razionale: già provata dall’alleanza per ciò che concerne il lancio di alcune piattaforme relative a specifici modelli, la speranza dei soci è quella che lo stesso successo ottenuto in passato possa essere replicato in scala più ampia.

Commenti
  • Concorrenza, in arrivo disegno di legge
    Il tema concorrenza, quando si parla di lavoro, è uno dei più caldi: non dobbiamo dimenticare che per moltissime società e imprese il rapportarsi in un certo modo può fare la differenza. Perché la concorrenza è importante E per questo motivo e diversi altri che il Governo ha annunciato che a breve arriverà una nuova […]
  • Stellantis vuole lasciare l’Italia?
    Stellantis vuole davvero rimanere in Italia? Più volte è stato ribadito che il nostro paese rimane una delle posizioni strategiche del marchio. Il problema? Rimane sempre lo stesso: i fasti della vecchia Fiat sembrano essere decisamente lontani. Stellantis e le uscite volontarie La situazione attuale vede i sindacati schierati da una parte e l’azienda dall’altra […]
  • Smart working, finite le proroghe per i fragili
    Cambia anche lo smart working dal 1° aprile. O meglio cambiano le modalità d’accesso allo stesso perché lo scorso 31 marzo sono scadute le deroghe previste dal periodo pandemico. Cosa accade allo smart working Si trattava di regole che rendevano più semplice richiedere questo specifico approccio al lavoro. Sebbene sia comprensibile dato il cambiamento della […]