Ita, via libera a fusione con Lufthansa

di Valentina Cervelli 5 Luglio 2024 11:01

Ita ottiene finalmente il via libera dall’Unione Europea per la sua fusione con Lufthansa. Una situazione che sembrava essere in pericolo nei mesi scorsi si è risolta positivamente, concedendo la possibilità di chiusura dell’accordo tra le parti.

Cosa succede ora con Ita

Come già si sa Ita Airways cederà il suo 41%, per il momento, a Lufthansa. In seguito il vettore teutonico potrà aumentare il capitale all’interno della compagnia italiana. La possibilità di chiudere l’accordo sicuramente farà comodo al vettore italiano tanto quanto a quello teutonico.

Entrambe le parti beneficeranno infatti delle conseguenze del loro sposalizio, sia sulle brevi che sulle lunghe tratte. Questa è la conclusione di decenni di storia di un vettore come Alitalia che, dopo aver visto la luce nel secondo dopoguerra, è cresciuta nei vent’anni successivi per poi crollare verso un inesorabile declino.

Con la cessione del 41% di Ita, l’Italia smette di avere una compagnia di bandiera nel vero senso della parola. Certamente i cittadini saranno più felici ora che smetteranno di pagare i debiti di un’azienda che nessuno è stato davvero in grado di gestire.

Ma è impossibile non ricordare quando chi è responsabile dell’attuale vendita, solo qualche anno fa tuonava in modo totalmente diverso, accusando altri di svendite che tali non erano. Basti pensare al tentativo di vendita del governo Draghi o di quello del governo Prodi che era pronto a venderla a Air France per 1,4 miliardi di euro.

Inutile ora rinvangare troppo il passato da questo punto di vista. La fusione con Lufthansa darà modo a Ita Airways di allargare il proprio raggio di azione, ampliare i propri investimenti. E offrire soprattutto un migliore servizio ai cittadini. Aumenteranno infatti le tratte e i vantaggi per chi viaggerà con il vettore italiano o con le altre compagnie tedesche e con gli alleati di Lufthansa.

Il futuro saprà indicare se è stata la scelta giusta

Ita, fondata nel 2020 a novembre, è formata al momento da 4860 dipendenti e serve 69 destinazioni differenti. Prima di Lufthansa, Certares era arrivata alla data room. Ma l’attuale esecutivo non gradiva l’approccio della cordata da questa capitanata.

Dobbiamo sottolineare che Lufthansa aveva un interesse perlomeno quasi decennale nei confronti della compagnia. Ma dai tempi del commissariamento voleva avere a che fare con un vettore più snello e meno problematico. Si è lavorato per darle tutto ciò e la fusione attualmente in atto ne è la riprova.

Sono state diverse le criticità presentate dalla compagnia di bandiera italiana. E sebbene dispiaccia molto doverci rinunciare in qualche modo, la fusione che sta avvenendo ora è forse l’unica soluzione per far sì che le tasche degli italiani non vengano ancora derubate nel tentativo di sostenere un’azienda morente.

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